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venerdì 22 luglio 2011
Recensione e pensiero "Le case degli altri" di Jodi Picoult
11:55 | Scarabocchio di
Unknown |
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Oggi vi voglio parlare del nuovo romanzo di Jodi Picoult,
uscito il 1 giugno per la casa editrice Corbaccio
I suoi libri precedenti, tra cui La custode di mia sorella, da cui è stato tratto l'omonimo film, hanno riscosso
un grande successo internazionale: pubblicati in 35 Paesi, 12 milioni di copie vendute nel mondo.
Aveva una famiglia.
Ma quelle degli altri gli sembravano più felici.
Per questo le spiava da lontano
Titolo: Le case degli altri
Autore: Jodi Picoult
Editore: Corbaccio
Pagine: 650
Prezzo: 19,60 euro
Descrizione:
Autore: Jodi Picoult
Editore: Corbaccio
Pagine: 650
Prezzo: 19,60 euro
Descrizione:
Jacob Hunt è un adolescente autistico. Non sa interpretare i comportamenti e i gesti degli altri e gli altri non capiscono i suoi. Come molti altri ragazzi affetti dalla sindrome di Asperger, Jacob ha degli interessi spiccati, anzi ossessivi: la sua passione sono i casi giudiziari e più di una volta si è presentato sulla scena di un crimine per offrire il suo aiuto –spesso risolutivo– alla polizia.
Il fratello minore Theo, invece, è un tipo del tutto diverso, cioè…normale. Fin da piccolo però ha dovuto confrontarsi con le stranezze di Theo e anche lui ha finito per sviluppare una sua personale ossessione: spiare le case degli altri, quelle delle famiglie diverse dalla sua, cioè delle famiglie normali, che a lui sembrano più felici. La sua gli sembra una famiglia con una vita estremamente complicata, che diventa addirittura impossibile quando succede un fatto terribile: l’insegnante di sostegno di Jacob viene trovata morta nella propria casa.
Jacob viene interrogato dalla polizia e tutti i segni della sua malattia, l’incapacità di guardare negli occhi, i suoi tic, i suoi gesti compulsavi vengono interpretati come indizi di colpevolezza. Jacob finisce in tribunale accusato di omicidio e capire quel che è successo veramente sarà un’impresa quasi impossibile…
Una Picoult al suo meglio. Uno sguardo pieno di tenerezza e che sonda in profondità i sentimenti di una madre con un figlio “diverso”.
Bookpage
L'autrice:
Jodi Picoult vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici.
Nel 1992 ha scritto il suo primo libro. Da allora ha scritto 17 romanzi.I suoi libri sono pubblicati in 35 paesi.
Ha venduto 12 milioni di copie in tutto il mondo. Ha vinto numerosi premi letterari fra cui il New England Bookseller Award for Fiction, il Book Browse Diamond Award, il Fearless Fiction Award, il Virginia Reader’s Choice Award e molti altri ancora americani e inglesi.
In Italia, Corbaccio ha pubblicato La custode di mia sorella, Il colore della neve, Senza lasciare traccia, Diciannove minuti (anche in edizione tea), Un nuovo battito e La bambina di vetro. Le case degli altri ha esordito al n. 1 della classifica dei bestseller del New York Times.
SITO DELL'AUTRICE QUI
Un romanzo sicuramente da leggere, interessante, pulito e senza nessuna debolezza, l'autrice è riuscita a farci vivere tutte le sensazioni e le difficoltà che sorgono ad avere un figlio affetto da autismo, più specificatamente da Sindrome di Asperger, ho già avuto modo di leggere libri che trattavano questo argomento e posso dire, in tutta sincerità, che il lavoro di Picoult è ben strutturato ed esauriente.
Il romanzo viene trattato dal punto di vista di più personaggi, questo aiuta il lettore a comprendere al meglio la situazione che si può creare in una famiglia, dove un membro di essa è affetto dalla sindrome di Asperger.
Emma, la madre, ci trasporta nel mondo di una donna sola, che rinuncia alla sua vita per rendere felici i propri figli, lottando contro un mondo ipocrita e distaccato.
Il figlio minore Theo ci fa comprendere, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, che tante volte essere il fratello minore non vuol dire aver maggiori attenzioni, specialmente nel suo caso. Anche se suo fratello Jacob è grande e grosso il suo comportamento è distorto a causa della sua patologia, non è come fra fratelli "normali" dove si litiga per un giocattolo. Tutto questo è assillante per Theo, ma non è un ragazzo egoista, che batte i piedi per ricevere attenzioni, perché comprende le difficoltà che la madre sta affrontando non solo per accudire Jacob, ma anche per lui.
Theo a volte si sente denigrato e insodisfatto della sua vita, tanto da rifugiarsi abusivamente nelle case degli altri e immaginare una vita normale dove le attenzioni non sono tutte incentrate sul fratello Jacob.
Ci sono altre figure che aiutano il lettore a immedesimarsi nelle situazioni della famiglia, l'avvocato Oliver una figura molto importantema ma anche l'ispettore Rick. Le vicende che ci fanno capire meglio, non solo la storia, ma anche il talento dell'autrice, sono quelle raccontate da Jacob, il fratello maggiore, affetto dalla sindrome di Asperger.
La vita del ragazzo è fatta di schemi di comportamento ripetitivi, attività e interessi molto ristretti ed è per queste ragioni che la sua ruotin non deve essere mai spezzata o alterata in nessun modo, anche la più piccola diversità o cambio di programma arrecherebbe uno shock al giovane. In casa ci sono molte regole da rispettare per mantenere la quiete, inoltre Emma ha un rimedio per calmare Jacob, se qualcosa dovesse andare storto, una canzone.
Jacob è affascinato dallo studio forense a cui dedica molte delle sue attenzioni, un giorno alla settimana è dedicato al suo telefilm preferito (che tratta l'argomento), un'altro dedito a ricostruire gli omicidi, secondo lui più interessanti, per farli risolvere alla madre e come ultima cosa in camera ha una ricetrasmittente con le frequenze della polizia, così da poter intercettare i crimini e "intervenire" sul luogo del delitto.
Il ragazzo come ogni individuo affetto da questo "disturbo" ha molte cose che lo turbano e che non sopporta, inoltre mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione, una delle cose che non riesce a tollerare è il contatto fisico con le persone, che in automatico lo considerano ritardato, anche se lui sa benissimo di non esserlo e questa è una delle altre cose che proprio non sopporta.
Emma, la madre, ci trasporta nel mondo di una donna sola, che rinuncia alla sua vita per rendere felici i propri figli, lottando contro un mondo ipocrita e distaccato.
Il figlio minore Theo ci fa comprendere, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, che tante volte essere il fratello minore non vuol dire aver maggiori attenzioni, specialmente nel suo caso. Anche se suo fratello Jacob è grande e grosso il suo comportamento è distorto a causa della sua patologia, non è come fra fratelli "normali" dove si litiga per un giocattolo. Tutto questo è assillante per Theo, ma non è un ragazzo egoista, che batte i piedi per ricevere attenzioni, perché comprende le difficoltà che la madre sta affrontando non solo per accudire Jacob, ma anche per lui.
Theo a volte si sente denigrato e insodisfatto della sua vita, tanto da rifugiarsi abusivamente nelle case degli altri e immaginare una vita normale dove le attenzioni non sono tutte incentrate sul fratello Jacob.
Ci sono altre figure che aiutano il lettore a immedesimarsi nelle situazioni della famiglia, l'avvocato Oliver una figura molto importantema ma anche l'ispettore Rick. Le vicende che ci fanno capire meglio, non solo la storia, ma anche il talento dell'autrice, sono quelle raccontate da Jacob, il fratello maggiore, affetto dalla sindrome di Asperger.
La vita del ragazzo è fatta di schemi di comportamento ripetitivi, attività e interessi molto ristretti ed è per queste ragioni che la sua ruotin non deve essere mai spezzata o alterata in nessun modo, anche la più piccola diversità o cambio di programma arrecherebbe uno shock al giovane. In casa ci sono molte regole da rispettare per mantenere la quiete, inoltre Emma ha un rimedio per calmare Jacob, se qualcosa dovesse andare storto, una canzone.
Jacob è affascinato dallo studio forense a cui dedica molte delle sue attenzioni, un giorno alla settimana è dedicato al suo telefilm preferito (che tratta l'argomento), un'altro dedito a ricostruire gli omicidi, secondo lui più interessanti, per farli risolvere alla madre e come ultima cosa in camera ha una ricetrasmittente con le frequenze della polizia, così da poter intercettare i crimini e "intervenire" sul luogo del delitto.
Il ragazzo come ogni individuo affetto da questo "disturbo" ha molte cose che lo turbano e che non sopporta, inoltre mostra una marcata diminuzione dell'integrazione sociale e della comunicazione, una delle cose che non riesce a tollerare è il contatto fisico con le persone, che in automatico lo considerano ritardato, anche se lui sa benissimo di non esserlo e questa è una delle altre cose che proprio non sopporta.
Jess è l'unica persona al difuori della sua famiglia che in qualche modo gli dà tranquillità e che cerca di aiutarlo, ma il tutto si complicherà proprio quando lei verrà a mancare e per il giovane Jacob inizierà una lunga trafila di interrogatori e non solo.
In questo racconto la malinconia si amalgama all'amore creando un romanzo che riesce a penetrare nel cuore del lettore, in tanti momenti avrei voluto dare conforto a Jacob che nel suo cuore vorrebbe poter aver veri amici, benché con lui ci sono delle persone che lo amano profondamente, a volte nella sua mente si crea questa specie di bisogno.
In questo racconto la malinconia si amalgama all'amore creando un romanzo che riesce a penetrare nel cuore del lettore, in tanti momenti avrei voluto dare conforto a Jacob che nel suo cuore vorrebbe poter aver veri amici, benché con lui ci sono delle persone che lo amano profondamente, a volte nella sua mente si crea questa specie di bisogno.
Il lavoro e lo studio fatto dall'autrice, per costruire questo romanzo, è molto e in ogni pagina si percepisce. Inoltre leggendo i ringraziamenti ho scoperto che Jacob è stato creato in base alla soria di una ragazza affetta da Asperger, che ha aiutato l'autrice durante lo sviluppo del racconto.
Questo romanzo è impegnativo con un argomento importante per tanto non è una storia movimentata o che tiene con il fiato sospeso, ma nonostante ciò il racconto è fluido e coinvolgente, ti avvolge come una coperta in una sera d'inverno, le sensazioni che riesce a trasmettere sono molteplici ed è inevitabile affezionarsi a Jacob, perché il suo modo di vedere le cose, che lo circondano, è semplice e mai con secondi fini.
Questo romanzo è impegnativo con un argomento importante per tanto non è una storia movimentata o che tiene con il fiato sospeso, ma nonostante ciò il racconto è fluido e coinvolgente, ti avvolge come una coperta in una sera d'inverno, le sensazioni che riesce a trasmettere sono molteplici ed è inevitabile affezionarsi a Jacob, perché il suo modo di vedere le cose, che lo circondano, è semplice e mai con secondi fini.
... Se parlo con qualcuno in classe e lui dice: "Amico, è già l'una?", io guardo l'orologio e gli dico di sì, che è già l'una, mentre lui sta solo cercando un modo educato per allontanarsi da me. Non capisco perché la gente non dice mai quello che intende. E' come per gli immigrati, che quando arrivano in un paese imparano la lingua, ma vanno in confusione davanti ai modi di dire. ...
Non solo si riesce a provare affetto per Jacob, ma si percepiscono anche le frustrazioni del fratello Teho e della madre Emma, i personaggi sono stati sviluppati in modo che il lettore riesce a immedesimarsi in ognuno di loro e come loro a innervosirsi per le ingiustizie e le ignoranze altrui.
Concludo dicendo che secondo me è un libro che bisogna assolutamente leggere, consigliato al cento per cento!!!
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