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giovedì 11 agosto 2011

Recensione e pensiero "Il club dei suicidi" di Albert Borris




Buon giorno a tutti, oggi parliamo di un romanzo uscito di recente per la casa editrice Giunti.


Titolo: Il club dei suicidi
Autore: Albert Borris
Casa editrice: Giunti
Collana: Y
Pagine: 304
Prezzo: € 14.50

Descrizione
Owen ha tentato sette volte di uccidersi, Audrey ci ha provato tirandosi una padellata in fronte, Jin-Ae ha unghie affilate per ferirsi e Frank vuole solo stare meglio. Sono i Suicide Dogs e sono legati da un patto di morte. I quattro giovanissimi aspiranti suicidi si conoscono online e decidono di attraversare l’America in uno strampalato pellegrinaggio on the road che li porterà sulle tombe dei loro idoli, da Hemingway a Kurt Cobain. Ultima fermata la Death Valley, un degno scenario per onorare il loro estremo drammatico giuramento. Durante il percorso però i ragazzi condivideranno non solo le avventure di viaggio ma anche segreti inconfessabili e desideri mai realizzati. Il loro legame crescerà e si rafforzerà a ogni chilometro. Fino a far nascere sentimenti che metteranno in discussione la loro scelta.


I dieci modi peggiori e più stupidi per suicidarsi:

10.   Fare finta di avere una pistola e puntarla contro la polizia
9.     Soffocarsi con un sacchetto di plastica
8.     Arruolarsi
7.     Saltare giù dal tetto di una casa
6.     Leccare una presa elettrica
5.     Tagliarsi i polsi con un coltello di plastica
4.     Fumare e aspettare che ti venga il cancro
3.     Starsene in piedi su una collina sotto la pioggia con una gruccia di metallo in mano e aspettare un fulmine
2.     Overdose di lassativi! (dovrebbe essere al primo posto)
1.     Ascoltare i Nirvana in macchina finché il cervello non ti va in pappa 
 


L'Autore:

Albert Borris vive nel New Jersey, è un affermato teen counselor e ama il trekking estremo. Ha seguito le tracce del leopardo delle nevi sull'Himalaya e ha girato l'Islanda a piedi, ma definisce il suo lavoro quotidiano, che ama immensamente, come la più entusiasmante avventura della sua vita. "Il club dei suicidi" è il suo primo romanzo. Sito dell'autore: QUI


Chi ci accompagna in questo viaggio è Owen, narrando in prima persona questa storia. 
Un ragazzo solo, chiuso in se stesso, che dopo aver subito una grave perdita in famiglia, fa di tutto per riguadagnarsi l'affetto dei suoi genitori, ma i  tentativi sembrano vani e l'unico modo per catturare la loro attenzione è quello di tentare il suicidio. Owen inizia alla tenera età di 7 anni a intraprendere questo "stile" di vita (ci ha provato ben 7 volte fin a oggi), ma senza ottenere nessun risultato.


Gli altri personaggi che popolano queste pagine sono: Audrey, Franck e Jin-Ae, hanno più o meno gli stessi problemi di Owen infatti si sono conosciuti via internet in una chat di aspiranti suicidi, tutti e quattro formano un gruppo chiamato Sucide Dogs
La voglia di conoscersi e incontrarsi di persona, diventa sempre più forte, finché un giorno decidono di darsi appuntamento e stringono un patto: fare un viaggio in macchina, girovagando in tutti gli Stati Uniti per visitare le tombe dei loro idoli, poetesse, musicisti e scrittori morti per suicidio, fino a raggiungere Death Valley e  togliersi la vita tutti assieme.

Il viaggio pian piano, fermata dopo fermata, fa risvegliare nei quattro ragazzi dei sentimenti mai provati prima e le cose inizieranno a evolversi in maniera diversa.


Inizialmente ero un pò titubante, ma alla fine ne sono rimasta affascinata. Delle volte mi è capitato di imbattermi in trame emozionanti e poi il romanzo non mi trasmetteva nulla mentre, come in questo caso, a volte la trama non era delle più soddisfacenti ma alla fine il romanzo risultava essere coinvolgente ed emozionante, questo è quello che mi è successo con Il club dei suicidi.

Una trama non molto articolata e complessa, direi un racconto banale e semplice, ma che tratta un argomento forte e che non bisognerebbe sottovalutare. Grazie alle emozioni che l'autore riesce a descrivere, in modo realistico, ti conquista e ti fa saltare in auto assieme ai protagonisti e i loro pensieri, assaporare il viaggio in compagnia dei loro battibecchi e i dialoghi per nulla artificiosi, al contrario sono molto naturali. I modi di fare e la solitudine sono palpabili, tanto che ti senti parte del gruppo e (anche se con pensieri discordanti)  non un semplice lettore che vive le vicende al di fuori.

Senza ombra di dubbio è il "protagonista" Owen il personaggio che cattura l'attenzione poiché tra tutti e quello con più problemi, tuttavia io ho avuto modo di “affezionarmi” molto di più a Audry, una ragazza anzi ragazzina, piena di vita, con diversi problemi, una grandissima bugiarda, ma nonostante ciò una figura che diventerà importante per Owen .

Molti sono gli argomenti che vengono trattati in questo romanzo: omosessualità, autolesionismo, alcolismo, solitudine. Tutti questi temi sono molto forti, ma il tema principale del Club dei suicidi è ovviamente il suicidio.
Il suicidio non è un problema da prendere sotto gamba e nemmeno da sottovalutare, sono molte le persone che tentano questa "semplice" via di fuga, per uscire dalle situazioni più difficili, senza prendersi la briga di affrontare i problemi che li tormentano, altri lo fanno per porre fine al dolore dato dalla perdita di una persona cara. Sono molteplici i motivi che spingono le persone a cercare la "liberazione" con la morte, tutte queste motivazioni vengono approfondite, in questo romanzo, tramite i protagonisti, perché ogniuno di loro ha motivi distinti per voler compiere il gesto estremo.

Ho trovato questo romanzo molto interessante perché mi piace come viene trattato, da parte dell'autore, l'argomento "suicidio"  che viene presentato al lettore in modo diretto, senza troppi giri di parole, ma allo stesso tempo delicato, a tratti umoristico e alle volte drammatico. 

Una cosa che mi ha lasciato un pò perplessa è l'assenza d'interesse da parte dei genitori, verso i propri figli che, non si preoccupano di sapere che fine hanno fatto, poche telefonate (non da parte di tutti)  e nessuna preoccupazione da parte loro sulla lunga assenza da casa.

Comunque è un libro che consiglio veramente a tutti, perché il modo in cui sono trattati gli argomenti, lo stile fluido e pulito dell'autore vi farà provare molte emozioni .




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