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mercoledì 10 ottobre 2012
Pensiero "Finché le stelle saranno in cielo" di Kristin Harmel
11:31 | Scarabocchio di
Unknown |
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Buon giorno a tutti,
oggi la rubrica "Sviste di percorso" slitta a sta sera perché ho promesso ad un'amica di pubblicare il mio pensiero su un romanzo uscito recentemente e io, mantengo sempre (quasi) le mie promesse.
"Una storia di sentimento che illumina una delle pagine meno esplorate della storia contemporanea."
Goodreads
Titolo: Finché le stelle saranno in cielo
Autore: Kristin Harmel
Editore: Garzanti
Pagine: 356
Prezzo: 16,40€
Isbn: 978881168411-4
Descrizione
Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa.
Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod.
Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo.
Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone.
L'AUTRICE
Kristin Harmel è nata a Boston. Appassionata di scrittura sin da quando era una bambina, a soli sedici anni ha iniziato a collaborare con alcune testate americane come reporter, mentre studiava. Dopo l'università e una laurea in letteratura, ha iniziato a scrivere per People, dove lavora tutt'ora. Collabora anche con Glamour e altri magazine americani. È opinionista di diverse trasmissioni televisive, come Good morning America. Ha pubblicato diversi romanzi, bestseller negli Stati Uniti ma inediti in Italia.Sito dell'autrice: http://kristinharmel.com/
Sicuramente i temi che tira in ballo l'autrice sono importanti, uno di questi è il segreto custodito per anni dalla nonna della protagonista Hope. Rose ai tempi della seconda guerra mondiale faceva parte di una famiglia ebrea che Hope non ha mai saputo di avere ed è per questo che dopo una specie di confessione fattagli dalla nonna, malata di alzheimer, parte per Parigi dove cercherà le radici della sua famiglia. Per capire e districare numerosi quesiti si confronterà con il tema, a parer mio, più importante di tutto il racconto cioè l'Olocausto, nonostante sia il punto fondamentale su cui dovrebbe concentrarsi l'intero racconto l'autrice a volte sembra prendere sotto gamba l'argomento, non nel senso che lo reputi meno importante ma dando al lettore solo alcune spiegazioni essenziali, facendo in modo che l'attenzione vada a focalizzarsi su altri punti (non meno importanti ma...) quali la speranza, l'amore e la famiglia.
Una punto che sicuramente ho trovato inadeguato è come viene descritto il passato, buio e travagliato di Rose, la vicenda nonostante venga narrata in prima persona da colei che ha vissuto sulla sua pelle gli avvenimenti, che le hanno cambiato l'intera vita, sembra come siano frutto di un sogno o una invenzione dell'autrice, infatti la Harmel non riesce a rendere al meglio questa figura e neppure le altre, i personaggi risultano piatti e identici fra loro cosa che dati i diversi problemi che vanno a crearsi nelle varie famiglie non dovrebbe essere così.
L'autrice punta molto all'aspetto religioso mettendo in bocca a Rose (ma non solo) queste parole "Perché Dio è uno solo anche se lo chiamiamo in altri modi" facendo luce su un punto della storia che non tutti conoscono cioè il ruolo dei mussulmani durante la seconda guerra mondiale, essi aiutarono molti ebrei a fuggire dai rastrellamenti nazisti facendoli nascondere nelle moschee di tutta europa, aiutandoli a fuggire dal loro Paese e scampando ai campi di concentramento. Sfortunatamente non approfondisce questo tema ed è questo che mi ha amareggiato di più, la parte storica, punto fondamentale del romanzo, è stata interamente sminuita per lasciar spazio alla storia d'amore.
Le ambientazioni il più delle volte sono lasciate come parole al vento, se non fosse perché l'autrice ci dice che Hope vede la Senna, la torre Eifel ecc., non riusciremmo mai a capire che siamo arrivati a Parigi. Nulla di più! solo alcuni accenni di monumenti conosciuti, non dico che l'autrice avrebbe dovuto dilungarsi con le descrizioni ma accennare a qualcosa della Parigi del passato, delle retate, ecc., secondo me avrebbero sensibilizzato maggiormente il lettore.
La storia è vincente, ma allo stesso tempo forzata e premeditata: un segreto tenuto nascosto, la perdita delle persone care, un amore che durerà per sempre, il ricordo del passato, il non lasciarsi sopraffare dagli eventi negativi, il tutto amalgamato ai profumi e i colori di una pasticceria (cosa che ultimamente va per la maggiore), per certi versi si potrebbe dire che questo romanzo abbia fatto centro perché riesce a toccare le corde giuste del cuore e riesce a catturare l'animo del lettore.
In sintesi queste sono le tematiche principali sulle quali ruota il romanzo, rendono questo racconto emozionante, commovente e allo stesso tempo manchevole sotto il punto di vista della spontaneità, nonostante ci sia di mezzo un'argomento forte le vicende diventano piatte il lettore non ha curiosità nel procedere nella lettura poiché sa già cosa lo aspetta e a metà libro capisce già come andrà a finire.
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6 pensieri:
Meno male che la pensi come me... pensavo di essere l'unica viste le recensioni super-entusiastiche lette in giro. Gli ho dato anch'io 3,5 come valutazione.
Ciao Sara, si pure io ero un po' titubante, pensavo di essere strana... Ma sfortunatamente la parte storica non mi ha convinta è quello che mi ha portato ad abbassare il voto, sono felice di non essere l'unica ^^
La parte storica è praticamente inesistente, quindi secondo me va letto nell'ottica di un romanzo normale. Ma anche considerando questo non mi ha convinta perché è tutto troppo calcolato.
Non ho letto il libro!!
anche io ho letto recensioni positive!!
lo leggerò per vedere cosa ne penso io!!
Peccato per l'originalità!!
Ciao! Innanzi tutto complimenti per il tuo blog, poi grazie per la recensione perché questo libro lo vorrei leggere, ma allo stesso tempo mi lascia un po' perplessa. Quindi diciamo che lo comprerò solo se sarò a corto di letture.
A presto e se ti va passa a visitare il mio blog :)
Francesca
http://lostingoodbooks.blogspot.it/
:( Se la parte storica non è ben sviluppata mi sa' che passo...
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